martedì 8 settembre 2009

Gli stili birrari principali.

Vorrei darvi ora delle linee guida per comprendere più chiaramente le recensioni che posto sul blog, in quanto mi rendo conto che gli stili birrari influenzano grandemente i risultati ottenibili con una degustazione corretta: una birra belga in bottiglia ovviamente avrà un tenore di CO2 che una birra inglese spillata a pompa, una weizen tedesca ha una enorme quantità di lieviti e depositi sul fondo, mentre una belga può non averli visibili, ma presenti comunque all'interno del liquido, concludo con l'esempio più classico dei colori: una belga bionda può essere veramente molto dolce, anche stucchevole, mentre una inglese "dolce" ha sempre un buon grado di amarezza rispetto alle belga, e perfino un modo diverso di essere amara.

Non vuole essere una lezione di storia, ma solo un raffronto.


Lo stile belga predilige birre ad una gradazione in alcool piuttosto alta, che raramente scende intorno e sotto i 5%, in Italia come anche in Belgio il confezionamento prediletto è quello in bottiglia, e hanno un gusto che generalmente è piuttosto dolciastro. Praticamente sempre vengono aggiunti aromi alla birra, che creano stili diversi in alcuni casi (kriek o blanche, pur essendo differenti dalle altre anche per fabbricazione, hanno come segno distintivo pure le aggiunte in un tipo o nell'altro di aromi), e altrettanto praticamente tutte sono birre "vive", contenenti cioè lieviti vivi che ne continuano la fermentazione, assieme a dei "depositi" in quantità più o meno variabile, che rendono la birra, una volta correttamente versata, di solito abbastanza velata.
Ci aspetteremo pertanto delle birre di forte gradazione, con molta anidride carbonica, abbastanza dolciastre e dai profumi netti, speziati o fruttati, nonchè un bel cappello di schiuma che preserva la birra dall'ossidazione.

Continua con le Tedesche....

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